Benchmark Sintetici
Lasciando inalterata la frequenza di funzionamento standard della CPU (Conroe E6400 8x266=2.13GHz) le memorie sono fatte funzionare a DDR2 533/667/800/1067 impostando i timings più tirati possibile supportate dalle memorie alle varie frequenze di test e variando da bios solo i moltiplicatori delle memorie. Il voltaggio applicato è quello nominale a cui sono riferiti i timings di funzionamento standard delle memorie vale a dire 2.3v. In questo modo sarà possibile vedere come le performances delle memorie scalano all’aumentare delle frequenze di funzionamento.
Anzitutto notiamo come i valori dei timings settati tramite l’SPD siano molto conservativi rispetto ai timings che le memorie riescono a reggere alle stesse frequenze. Però bisogna pensare che i valori immagazzinati nel SPD sono dei valori standard JEDEC e che sono studiati per rendere le memorie compatibili con il maggior numero di motherboards presenti sul mercato. Infatti anche i costruttori di motherboards tengono conto degli stessi valori standard in modo che non vi siano problemi durante il boot alle varie frequenze operative del FSB.
Come si vede dalla comparazione tra i valori settati a mano ed i valori settati dal SPD la differenza di prestazioni non è molto marcata attestandosi sempre su differenze dell’1%-2% in più a favore dell’impostazione con timings più tirati.
Unica eccezione è il SuperPI 2M che a frequenze di test sino a DDR2-667 sembra sovvertire questo risultato, ovvero i tempi registrati sono minori con timings più rilassati impostati dall’SPD piuttosto che con timings tirati impostati a mano da bios. Sono state ripetute più volte le prove ed il risultato è stato confermato ed onestamente non si riesce a dare una spiegazione a questo fenomeno, e viene lasciato campo libero agli esperti del SuperPI che sicuramente riusciranno a trovare una spiegazione. A frequenze maggiore di DDR2-667 tutto torna come dovrebbe essere (almeno come sembrerebbe essere più logico), e cioè con il SuperPI che realizza migliori performance con timings di memoria più tirati e comunque mai superiori all’1-2% in tutte le condizioni di utilizzo rispetto ai timings più rilassati impostati tramite SPD. Queste misurazioni rimarcano il fatto che basse latenze, associate a timings più tirati, hanno una bassa influenza sull’architettura Intel Conroe/Allendale, la quale viene influenzata maggiormente dalla banda complessiva della memoria come si vede anche dai test.
La performance generali delle memorie sono molto buone considerando che, dal funzionamento DDR2-533 MHz a DDR2-1066 MHz, si hanno incrementi della banda misurati dai vari applicativi di benchmarking che si attestano intorno al 20% di incremento. Questo si traduce in termini di potenza di calcolo puro in un decremento del 10% del tempo di calcolo del SuperPI 2M. Quindi facendo una relazione empirica, non so quanto valida in generale, per ogni 2 punti percentuali di aumento di banda si ha un decremento di un punto percentuale del tempo di calcolo del SuperPI.