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Packaging e primo contatto
La confezione si presenta in un blister di plastica rigida trasparente antiurto. Il vantaggio è poter visualizzare il contenuto senza aprire la confezione. Sul retro, oltre ad una breve nota che ne descrive ed associa le TridentX principalmente al settore dell’Overclocking, si nota l’etichetta completa di modello in cui si evince la frequenza di lavoro di 2400 MHz, il numero seriale, la capacità, i timing operativi e il voltaggio.
Il colore predominate rosso metallizzato presente sulle alette superiori di raffreddamento e sfumato sulla fascia adesiva laterale dona un’estetica accattivante alle RAM che ben si accosta con il settore di utilizzo per cui sono state realizzate.
In foto un esempio di come le G.Skill TridentX risaltano elegantemente sulla motherboard.
Altro particolare che merita d’esser menzionato, è la possibilità di rimuovere la parte superiore in rosso svitando una delle due viti presenti lateralmente come in foto.
Questo permette di utilizzare ugualmente le memorie in quelle situazioni dove c’è poco spazio a causa per esempio della presenza di dissipatori atti a raffreddare la CPU, particolarmente voluminosi. Un problema particolarmente sentito con schede madri X79, dove gli slot si trovano molto vicini al socket.
Con una certa delicatezza abbiamo rimosso le due placchette protettive laterali in alluminio per scoprire il PCB e capire quali IC sono stati utilizzati. Osservando attentamente possiamo notare che la sigla impressa è GSKGSKGSKGSK: evidentemente G.Skill ha preferito ribrandizzare i chip installati sulle proprie memorie. Secondo quanto emerso nel Web, potrebbero essere stati realizzati da Powerchip, rinomata per produrre chip in grado di raggiungere frequenze molto elevate a patto di rilassare i timings.
Passiamo alla fase di test per vedere di cosa sono capaci queste memorie